Vetrate
La vetrata antica nasconde un paradosso: appare come forma decorativa e mera fonte di luce pur essendo la prefigurazione della voce del numinoso che parla attraverso l’articolazione dei colori del prisma, eppure oggi all’interno delle grandi costruzioni ogivali è soprattutto un diaframma pittorico che si dilata corrodendo la massa muraria per nutrire la vocazione alla smaterializzazione dei volumi plastici. Nella foto: vetrate inglesi del XIII sec.
La Sainte Chapelle di Parigi (1242-1248, con rosone del 1400) concretizza la specificità della vetrata: il dettato della voce del numinoso è declinato in una luce che viene scomposta nell’iride con una impaginatura spaziale dilatata all’intero involucro. Le vetrate della SC sono distese controluce come unico diaframma interposto tra lo sguardo e la luce neutra che nasconde in sé le variazioni del colore (e della parola).
Vasi comunicanti. V Esteticità, Pensiero poetante. Ho parlato della mistica della luce nelle vetrate nell’articolo (e nella conferenza) su Tommaso, citando Rosario Assunto.
I libri
Giorgio Vasari, Vita di Guglielmo da Marcilla, pittore franzese e maestro di finestre invetriate, in Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e archi tettori, 1560-1568. Un esempio splendido di lettura interdisciplinare.
In Vasari v anche Pastorino Pastorini.
Rosario Assunto, La critica d’arte nel pensiero medioevale, 1961. Mistica della luce e vetrate medioevali nel bellissimo testo di A.
Salvatore Pezzella, Arte delle vetrate. Col trattato di Antonio Da Pisa, 1977.
Serena Romano con AA.VV. La grande vetrata di San Giovanni e Paolo. Storia iconologia restauro. 1982, Catalogo della mostra, Venezia.
Chaterine Brisac, Le vetrate. Pittura e luce: dieci secoli di capolavori,1985 (it. 2002). Eccellente documentazione sulla vetrata storica.