Furti
La psicosi del furto riflette la memoria del traumatico saccheggio delle città assediate; è per questo motivo che i furti più clamorosi sono esibiti con orgoglio per essere poi esaltati indirettamente perfino dalle vittime stesse con l’inconfessata ammirazione che si riserva ai violenti gesti guerrieri.
Il furto più importante: la Visione di San Francesco ( ) di Orazio Borgianni (1608), rubato nel 1976 a Sezze Romano, nella Chiesa degli zoccolanti e ritrovato poi nel 1977 con il solo frammento centrale.
Nella Certosa di Pavia fu rubato e poi ritrovato il grande Trittico in avorio di Baldassarre degli Embriachi (1400-1403), un’opera maestosa che ho rivisto recentemente.
Dalla Gnam fu rubato e mai più ritrovato l’acquarello doppio di Cezanne, conservato nel locale riservato e inaccessibile nel quale era custodito dopo essere stato a lungo esposto nelle sale del museo.