Archeologia
Nel corpo sedimentato e cancellato dei grandi spazi archeologici cerchiamo il respiro ansioso, perturbante, di una materia che da inorganica si è quasi trasmutata in organica.
Le incisioni di Piranesi, come l’immagine sconvolgente delle Terme di Caracalla ( ), mostrano la realtà estrema della memoria archeologica, un corpo depositato e sedimentato sul fondo di un letto prosciugato che abbiamo bisogno di abitare nella sua intensità quasi organica.
E’ quello che si prova girando attorno alle Terme di Caracalla, all’interno del Tabularium, nel sottopassaggio buio del Palatino, nella Basilica di Massenzio, nei pressi degli acquedotti romani e di fronte alle forme cancellate dell’Arco di Settimio Severo.
Piranesi, di questi spazi, ha conservato e trascritto in versi la più struggente e perturbante suggestione materiale.
Negli anni ’70 andavo nei depositi delle Terme di Diocleziano a vedere gli incredibili affreschi romani con foglie d’edera su fondo nero della Villa di Giulia, estremamente affascinanti anche prima del restauro e del nuovo magnifico allestimento negli ambienti ricostruiti a Palazzo Massimo.
2012. Negli ultimi anni ho visto due belle rarità archeologiche: la grande cisterna romana di Formia (I sec.ac) e il ponte romano interrato di Padova (40 ac).
La novità più interessante per l’archeologia degli ultimi decenni è quella degli studi critici di Paolo Moreno, il primo archeologo capace di leggere criticamente un’opera d’arte antica.
La sua attribuzione del Pugile in riposo all’ambito di Lisippo, a suo tempo, mi ha gratificato molto, perché all’epoca delle lunghe file che la gente faceva per vedere a Roma i Bronzi di Riace io sostenevo che era meglio andare a scoprire questa magnifica scultura del Museo Nazionale e gli stucchi delicatissimi di epoca augustea, oggi esposti nell’intelligente allestimento ambientale di Palazzo Massimo.
Libri
1969. R. Bianchi Bandinelli, L’arte romana nel centro del potere.
1970. Bianchi Bandinelli, Roma. La fine dell’arte antica.
1985. Archeo, rivista fondata da S. Moscati.
1995. AA.VV. a cura di Paolo Moreno, Lisippo. L’arte e la fortuna. Catalogo della mostra.
Il Museo Nazionale Romano è ormai uno dei migliori musei italiani, anche se i suoi cataloghi sono sempre deludenti e stampati mediocremente.