Boscoli non Michelangelo
Maso del Bosco (Tommaso Boscoli) Madonna col Bambino e sant’Anna, s M in Monserrato, Roma
2000. In occasione del restauro della tomba di Giulio II il restauratore A. F, che propone in continuazione delle inverosimili attribuzioni a Michelangelo, ha dato a M la figura di pontefice sdraiato, che grazie a Vasari è sempre stata assegnata correttamente al suo esecutore, Tommaso Boscoli (attivo a Roma negli anni 1530-1565, +1574).
F ha sostenuto in una intervista che Boscoli ‘era uno scalpellino più che uno scultore ( ) uno dei peggiori scultori della storia’.
Affermazioni incredibili, perché il gruppo con la Madonna, S. Anna, il bambino e il donatore in s. Maria di Monserrato (1540-1544 c.), proveniente da S. Giacomo, l’unica opera firmata e datata da Boscoli, è invece una più che dignitosa e complessa costruzione volumetrica, stilizzata come lo è il pontefice deposto (che ho visto da vicino sui ponteggi) e realizzata da un professionista esperto, non dallo scalpellino immaginato da F, uno scultore capace di plasmare una massa densa di snodi complessi desunti con intelligenza dal gruppo di Andrea Sansovino in S. Agostino e pensando con generoso entusiasmo alle difficili torsioni della Madonna col Bambino di M delle Tombe medicee.
Nel 2001 Antonio Pinelli (La Repubblica) è insorto e ha replicato con intelligenza a F, stigmatizzando la mania dello scoop sensazionale e riaffermando la qualità di Boscoli ‘scultore di buona vaglia, tutt’altro che trascurabile’ e invitando ad andare a vedere appunto il gruppo di s.Maria in Monferrato, il ‘suo capolavoro ( ) opera notevolissima’.