Fotografia

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Fotografia

La fotografia continua il processo di raffreddamento dell’immagine avviato dall’incisione.

La foto di A. Rodcenko, Strade, 1929, sembra essere l’estrema sintesi della sua specificità fotografica eppure anche in questo caso, come per gli arazzi, per i mobili e gli argenti, accanto all’isolata guglia di qualità scorre il flusso fertile di opere occasionali e anonime che sono rese preziose dal contesto che le nutre in profondità.

Ho creato nel tempo una raccolta di fotografia occasionale, pagine di quotidiani e periodici che negli anni ’60-’70 erano quasi sempre stampati su carta scadente. Farne un capitolo di P è stato per me la realizzazione di un sogno.

In Sud e magia (1959, ediz. 1966-1978) di De Martino, un libro che ho letto prestissimo, le foto sgranate e occasionali mi hanno educato alla ricerca di immagini autentiche. Dopo quel libro, le fotografie di Morire di classe (1969) di Gianni Berengo Gardin, davvero troppo sopravvalutate, mi apparvero stilizzate e sostanzialmente inautentiche; sopravvissi alla loro fascinazione grazie all’educazione che avevo maturato sui libri di De Martino.
E poi da ragazzo leggevo una bellissima rivista di storia americana, True West (1953), che mi disintossicava, con le sue amare foto d’epoca, dalle orribili stilizzazioni grafiche dei fumetti e del cinema.

Vasi comunicanti. In La fotografia, anomalìa dello sguardo e altrove, in P, ho raccolto le mie preferenze mettendole a confronto con le foto troppo celebrate:
Naufragio dell’Andrea Doria; Thomas Wedgwoods, Foglia, 1790-1795, la f fissata su nitrato d’argento da W nel 1790-1795; Nicephore Niepce (1765-1833),Veduta dalla finestra a Le Gras,1826 c (foto); Corot; Ponte a Narni, 1826;); Talbot, Calotipo con il primo negativo, 1835.
A. Stieglitz, New York,1910; Stieglitz, NY, 1910; Robert Henri, Neve a New York, 1902; Stieglitz, The Fat-iron,1903; disegni di Rodin pubblicati nel 1911su Camera Work; Stieglitz, Nearing Land, 1904; Sjostrom, I proscritti, 1917; Edward Steichen, New York, 1903; Paul Strand, Donna cieca, 1915; Théodore Géricault, Ritratto di vecchia,1819-1822; Cartier-Bresson, Quai St. Bernard, Paris,1932; Cartier-Bresson, Siviglia, 1944; Una foto di Stieglitz rovesciata; Il Titanic fotografato il 10 aprile 1912 durante la sosta notturna a Cherbourg prima della collisione; Aleksandr Rodcenko, Strade,1929; André Kertész, Sul quai della Senna,1926
Corot, Paesaggio sulla costa francese (L’Aia); Ipogeo degli Aureli, 220-240 c; fotogramma da The blair witch project, 1999.
1999- 2004

Nel 2005 ho tenuto una lunga conferenza al centro culturale del Casale della Cervelletta (Roma), poi replicata nella Biblioteca comunale di Borbona e al Centro Rossellini di Roma:
Arte e Fotografia, i percorsi creativi della fotografia dalle origini a oggi
Due percorsi divergenti. La colta sensibilità di Niepce e l’epidermica visione lenticolare di Daguerre.

Francesco Guardi, La gondola sulla laguna, 1750-1760, Milano, Museo Poldi Pezzoli; Canaletto, Veduta del bacino di San marco dalla punta della Dogana, 1740 c. Brera; Joseph Nicephore Niepce (+1833), foto del 1826, Austin; Corot, Il ponte di Narni, 1826, Louvre; Corot, Il Foro visto dai Giardini Farnese, 1826, Louvre; Francesco Guardi, Piazza San marco parata per la festa della Sensa, Vienna (K.M.) 1776 c.
Dagherrotipo con ritratto di Poe; Lanterna magica: illustrazione da Ars Magna Lucis di A. Kircher, 1671; Jan Van Eyck, I coniugi Arnolfini, 1434; Hans Holbein, Ritratto di uomo, 1536; Paesaggio fantastico, incisione da Marco Ricci, sec. XVIII.
Delicatezza dello sperimentalismo anglosassone: Henry Fox Talbot, calotipo senza data.
Pittorialismo e Impressionismo: non passiva imitazione della pittura, ma umiltà e intelligente comprensione della specificità fotografica; Alfred Stieglitz, Nearing land, 1904; Monet, Rue Montorgueil imbandierata a Parigi, 1878, Rouen; Will Cadby, Under the pines, 1904; Constable, Studio di un albero, 1821; Clarence White, Drops of rain, 1908.
Specificità e struttura della Fotografia: Jan Vermeer, Giovane donna assopita, 1657c, NY, Met. Mus. of Art.
L’esempio di Cartier-Bresson, la successione dei momenti: H. Cartier-Bresson, Istanbul, 1965; New York, 1946; Siviglia, 1933; Apollinaire, Zone, 1912.
Autenticità e retorica: foto a confronto: André Kertesz, Sul quai della Senna, 1926; Aleksandr Rodcenko, Strade, 1929; Sebastiao Salgado, Kabul, 1996; Gualberto Davolio Marani, L’ultimo spettatore, 1950.
I modelli stilistici. Lirismo: Minor White, Sun, Rock and Surf, Devil’s Slide, San Francisco, 1948; Francesco Guardi, Rio dei mendicanti, 1770-1780, Bergamo, Accademia Carrara.
Classismo: Ansel Adams, Refugio Beach, California, 1947; Frederic Edwin Church, Le cascate del Niagara, 1857; Washington; Ansel Adams, Canyon, Arizona, 1942.
Naturalismo, simbolismo, stilizzazione: Dorothea Lange, Madre senza patria, California, 1936; Lewis Hine, Vetreria, 1908; Robert Hausser, La stanza della cameriera, 1960; Irving Penn, Moda, 1950; Jeanloup Sieff, La casa nera, 1964.
Un retaggio arcaico: Catacombe di Priscilla, Cappella greca, Roma; Corot, Paesaggio sulla costa francese, L’Aia.
La fotografia occasionale: Robert Capa, D-Day, 1944; Fotogramma da una ripresa video, da un quotidiano degli anni ‘2000; Rovine lungo la riva dell’Alster dopo l’incendio di Amburgo del 1842, dagherrotipo di Stelzner; Fotogramma dal video amatoriale della morte di Kennedy (1963); Fotogramma da video: un giornalista ucciso in Nicaragua all’epoca di Somoza; Robert Demachy, strutture industriali, 1900 circa; F. occasionale, da un settimanale degli anni ’70; Anonimo, foto della zona di Seveso inquinata, 1976 (da Paese Sera); Foto di cronaca, teleobiettivo; Anonimo, alluvione di Firenze, 1966, da Tempo Illustrato; Scena televisiva da L’idiota, 1959 (regia di Giacomo Vaccari, 1931-1963); Pubblicità di STZ.
A confronto con le foto storicizzate: André Kertesz, Il volo del piccione, New York, 1960; Anonimo, foto di un recluso realizzata con il teleobiettivo (anni ‘60-70); Mario Giacomelli, Paesaggio, 1960; Telemaco Signorini, Veduta di Riomaggiore dal Santuario, Roma, coll.privata; Anonimo, foto aerea del territorio di Ravenna, da un servizio sulle cooperative (foto anni ‘50-’60).
Arte concettuale e Video art: Alfred Stieglitz, Dalla finestra 1-2 (1915); F da video amatoriale; Fotogramma da The Blair Witch project.
La narrativa dell’ultima generazione, raccontare il privato: Franca Giovanrosa, Autoritratto, 2003.
Oggi, la difficile ricerca della specificità fotografica: Christophe Kutner, foto di moda per Donna, settimanale di La Repubblica, 2004; Paolo Monti, Venezia, 1951; Mauro Trolese, Pantheon, 2003; Trolese, Sguardi, 2003; Trolese, Urbino, 2003.

Le foto storiche dell’Archivio Fotografico di Palazzo Venezia Nel 1995, lavorando nell’Archivio fotografico di PV, dopo aver raccolto e sistemato il prezioso fondo storico disseminato negli scaffali di consultazione dove rischiava il degrado, ho ideato e realizzato assieme ai colleghi una mostra nei locali dell’Archivio esponendo le lastre più antiche (ridipinte a mano) con una selezione delle foto dei bombardamenti bellici, dei restauri più antichi e delle sale primitive del Museo di PV.
A seguito di una segnalazione avevo trovato nel sottotetto di PV quello che ho subito chiamato Fondo Hermanin, con foto e carte degli anni ’20-’30, e lo avevo collocato nell’Archivio facendolo studiare da un’intelligente e sensibile restauratrice, Donatella Cecchin, che col tempo lo ha poi completamente restaurato.
Il pubblico della mostra, nel 1995, si lamentò del fatto che una mostra così interessante e importante (realizzata senza spendere una lira) non avesse un catalogo; un funzionario del Ministero disse che quel materiale storico meritava una degna pubblicazione.
Nel 2009, selezionando le foto storiche più interessanti ho preparato il progetto di una mostra sulle foto storiche del Lazio relative allo stato delle opere prima dei restauri, un materiale del quale è stato realizzato dalla Soprintendenza un bellissimo dvd: La foto storica come strumento per la tutela del patrimonio. Il ruolo dell’Archivio fotografico della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, testi di Giorgio Guarnieri e Paola Berardi, montaggio di Riccardo Croce e Massimo Pomponi (2009). Un lavoro di ricerca che poi è stato pubblicato parzialmente un anno dopo, nel 2010, quando io ero già in pensione, dalla direttrice dell’archivio fotografico GF: Foto storiche: bene culturale e strumento per la tutela del patrimonio, in Nel lazio. Guida al patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico. Avevo suddiviso il materiale in sezioni: la memoria, capolavori che tornano, archeologia del patrimonio territoriale, le alterazioni, sovrapposizioni antropologiche.

Durante il lavoro nella giuria del Concorso nazionale Bachelet (2004) difesi una bellissima foto sperimentale, avversata dal resto della giuria di gusti conservatori, e scoprii solamente dopo che quella foto l’aveva spedita Franca Giovanrosa, una giovane fotografa che già conoscevo e di cui ignoravo la partecipazione al concorso. Era la bella immagine che poi nella mostra allestita al casale storico della Cervelletta, che ho organizzato per lei con la storica dell’arte PB, figurava a metà del percorso, lungo le scale che portavano dalle profondità della cantina alla solarità delle sale nobili.
Lavorando nella giuria del Bachelet ho avuto l’occasione di osservare da vicino una enorme quantità di materiale amatoriale, incontrando a volte anche opere di qualità. In un testo che ho redatto per il catalogo del concorso, e poi in un intervento alla cerimonia di premiazione, ho sottolineato la pluralità dei linguaggi e la generosità creativa di alcuni giovani sperimentatori.

Il lavoro creativo fatto per anni con MT, un collega fotografo nel Laboratorio fotografico di Palazzo Venezia, ha portato a bellissimi e gratificanti risultati, con un lungo e quotidiano rapporto di lavoro comune e di fiducia.
Nel 2002 ho preparato un breve testo per MT (diffuso solo parzialmente e quindi inedito):
La tradizione italiana del bianco e nero nelle fotografie di Mauro Trolese
In queste severe immagini di Trolese sopravvive con dignità la splendida tradizione del bianco e nero del reportage italiano. Questo lirismo amaro, queste forme dissonanti, contrastano la prepotenza dello sterile imperativo del colore di questi primi anni 2000 e contrastano lo spettacolo epidermico e smaltato di una luce accecante che non sa essere veramente intensa come lo è spesso, invece, una fotografia fatta di fascinosa modulazione della penombra.

E’ un lavoro di ricerca che viene giustificato a distanza da una circoscritta zona stilistica della tradizione fotografica italiana, dove si parla un idioma locale profondamente condizionato dal neorealismo; un appartato lavoro creativo che rende possibile un racconto civile privo di accentuazioni retoriche perché sostenuto da uno sguardo ansioso che è troppo pudico per tollerare la messa in posa delle ferite del mondo.
Con le foto di Trolese domina nella retina una brusca contraddizione tra sfocato e messa a fuoco, una frattura percettiva che frena poeticamente la lettura dell’immagine e ne argina la figurazione, un retaggio della lunga esperienza vissuta dall’autore come fotografo di scena per il cinema.
Le foto
Fragilità del territorio: Venezia. Questa figura di spalle è la boa solida e neutrale oltre la quale lo schermo del visibile si sfalda miope nella vulnerabilità della laguna

Riuso dei monumenti storici: Torino. L’edificio di Antonelli si arena inclinato accampandosi inerte nello spazio svuotato. Il silenzio dei centri minori: Civita di Bagnoregio. La grana più intima del tessuto antico di questo paese abbandonato si estende pacatamente nella gamma delle sue infinite modulazioni tonali
Le città umanistiche. Da una finestra interna del Palazzo Ducale di Urbino lo sguardo ansioso si insabbia nella materia opaca e graffiata. Roma, la difficile coesistenza con il passato storico: Il Pantheon. La dolorosa miopia della sfocatura in primo piano stride dissonante e incattivita contro la nitidezza grafica dell’epigrafe monumentale. A Piazza Venezia un corpo qualsiasi e anonimo è compresso contro la soglia del visibile, pressato dalla deriva di una tensione inavvertibile che tracima la massa porosa e smaterializzata della città
Il paesaggio dentro il paesaggio: L’Isola Tiberina. L’ossessa lucidità piranesiana denuda la natura arcana di un paesaggio urbano che contiene in sé dissepolti e murati altri paesaggi.
Sguardi: Lungotevere. La perturbante tenerezza di una fragilissima impressione retinica nasce dall’opaca compressione dei volumi nella profondità in uno stiacciato bassissimo dove tutto è ridotto a disegno e incisione; Sguardi. Bocca della verità. La perturbante intensità di un’acutissima percezione retinica nasce dall’opaca commistione dei volumi nella massiva emulsione dello sguardo.

Nel 2002 ho curato la mostra di T, presso la Libreria Volpetti, Un Patrimonio vulnerabile: le città storiche attraverso le foto di Mauro Trolese, creando per lui una bella pagina in rete su Photographers.it. Nel 2004 ho organizzato e presentato una mostra di T presso il Centro ottico Vasari. Nel 2005 ho esposto con P. Berardi le sue foto alla  Cervelletta e a Collalto (Spazio Mostre).
La foto più intensa di T, il risultato più maturo (e per me più gratificante) del nostro lungo periodo di collaborazione, è l’eccezionale Isola Tiberina del 2005 (foto).

1999. In una bellissima mostra, Francesco Paolo Michetti, Palazzo Venezia, ho visto le tante fotografie del pittore, che in parte conoscevo da una mostra del 1977 (Libreria Pan, Roma) presentata nel piccolissimo e prezioso catalogo da M. Miraglia dove era riprodotta una foto magnifica: ‘Nudo al mare, Ortona 1892’.
Nel corso di una visita guidata alla Gnam feci notare il rapporto che c’è tra Il voto (1883) e la sequenza fotografica e filmica.

Libri
1968. Aaron Scharf, Arte e fotografia (it. 1979).
1970. Wladimiro Settimelli, Storia avventurosa della fotografia.
1977. Petr Tausk, Storia della fotografia del 20° secolo (it. Mazzotta 1980).
1978. Henry Fox Talbot, Biblioteca Estense di Modena, a cura di Italo Zannier. Prezioso fascicolo dedicato alle immagini più delicate di Talbot.
1982. R. Martinez, Bryn Campbell, I grandi fotografi, 24 volumi (G. E. Fabbri). Brutte riproduzioni delle fotografie e brutti testi destinati ad una acritica celebrazione corporativa.
2001. AA.VV. Fotografia del XX secolo. Museum Ludwig Colonia, Taschen. Eccellente raccolta di schede e di riproduzioni del museo Ludwig di Colonia.
1978. (A cura di) M. Fulton Margolis, Alfred Stieglitz, Camera Work. A pictorial guide. Le foto di CW riprodotte solamente in bn; 1981. (A cura di) M. Vanon, Camera Work. La rivista di fotografia di Alfred Stieglitz, 1903-1917. Antologia di testi; 2002. Splendida mostra su A. Stieglitz e i fotografi di CW al Palazzo delle Esposizioni; 2008. Alfred Stieglitz, Camera Work. The complete Photographs. Taschen. Raccolta completa di tutte le foto di CW, stampate magnificamente a colori rispettando l’opacità e la sfocatura voluta dagli autori del tempo.
Le riviste
1894. Progresso Fotografico: la migliore pubblicazione di cultura fotografica che io abbia mai trovato, più importante di qualsiasi testo di storia.
Photo: una scostante rivista interamente dedicata alla fotografia più superficiale; gli speciali di Phototeca hanno solamente lo scopo insidioso (e mercantile) di rendere familiare il mondo marginale della f e dell’illustrazione.
Il G. dell’Arte pubblica periodicamente un inserto, Il Giornale della Fotografia.
Inserti e rubriche
1977. F. Crispolti, F. Pinna, Scatto d’artista, supplemento dell’Espresso.
1980. Luigi Carluccio, Fotografia, rubrica settimanale su Panorama.
1982. A.C. Quintavalle, Fotografia, Panorama: la rubrica di Q ha creato nel tempo un utile e intelligente schedario di mostre e pubblicazioni sulla f.
1981. F. Lefevre, M. Sandrin, L’obiettivo stregato, s di Parorama.
1983. A. Colombo, Cent’anni da guardare, s di Panorama.

I musei
1998. I Fratelli Alinari (archivio dal 1852) hanno creato il Museo Nazionale della Fotografia, Firenze. Ho trovato nel museo una bella raccolta di dagherrotipi.
2004. Nuovo Museo della Fotografia contemporanea, Cinisello Balsamo, Milano.

Nel 1997 ho pubblicato a Borbona due articoli brevi cercando di mostrare con chiarezza la specificità della F: Anatomia delle sguardo. La ricerca fotografica di Eugenio Gregori. RMB n.11; Antiretorica lezione di umanità nelle foto di Alberto Scarpitti. RMB n. 12.