Notizie sull’autore
Sono nato a Livorno nel 1947. Dal 1976 al dicembre 2009 ho lavorato nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, prima alla Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea di Roma e poi, fino al 2009, presso l’Archivio fotografico della Soprintendenza per i beni Artistici e Storici di Roma, in Palazzo Venezia (dal 2006 Soprintendenza per il patrimonio storico artistico e etnoantropologico del Lazio). Per il volume di F. Bottari e F. Pizzicannella, I Beni Culturali e il paesaggio, Zanichelli, 2007, sono stato fotografato al lavoro (a mia insaputa) nell’Archivio fotografico, un simpatico e gradito ‘premio alla carriera’ dedicato alla lunga attività svolta per l’Archivio.
La lettura dei libri del filosofo americano Thoreau, a quindici anni, ha messo a dimora in me un anticonformismo e un disagio per le convenzioni che non mi ha mai abbandonato.
Nell’adolescenza ho creduto nella possibilità di attraversare il mondo dell’arte senza la mediazione della pratica universitaria e a questa idea sono sempre rimasto fedele.
Ho studiato Storia dell’Arte con una maestra d’eccezione, Marisa Volpi Orlandini, che allora, negli ultimi anni 60, insegnava all’Istituto d’Arte sacra di Roma, una stimolante scuola sperimentale ideata nel 1967 da Enzo Rossi, un intelligente innovatore didattico che aveva chiamato a insegnare studiosi come la Volpi e artisti come Uncini e Conte; Il Ministero per i Beni Culturali ha dedicato a questo originale esperimento didattico due mostre, nel 1997 e nel 2007, e tre pubblicazioni; oggi la scuola si chiama Liceo Artistico Enzo Rossi.
Lì ho conosciuto due straordinari filosofi naturali, Enrico Gallian e Rodolfo Fiorenza, ai quali devo molto, da loro ho imparato a nutrire una radicale libertà intellettuale.
Negli anni ’70 ho abbandonato la sperimentazione artistica a favore di un lungo lavoro dedicato esclusivamente alla critica d’arte.
Per anni ho raccolto in un libro, Prìncipi dell’esilio, i risultati di una vasta esplorazione critica iniziata già nel remoto 1967. Questo libro, nello spirito dell’Open Source, è stato già in parte disponibile nel Web, con qualche capitolo da leggere gratuitamente, nel website Quaderno di Critica d’arte che ho aperto nel 2001 e chiuso nel 2010.
Negli anni ’70 il libro era stato pensato soprattutto come raccolta interdisciplinare (un titolo provvisorio era Gli Strumenti della creatività), ma poi il progetto di un insieme organico di schede sugli strumenti della creatività ha portato invece al Quaderno interdisciplinare, che adesso costituisce una densa appendice di Principi.
Con Pagine ho inserito in appendice a Principi dell’esilio una nota autobiografica che ripercorre la mia atipica formazione culturale e con Diario di lavoro una cronaca che scandisce le tappe del mio lavoro critico.